Un giorno passeggiavo per un viale e voltando lo sguardo tra i tronchi possenti di quegli alberi e quel valzer di foglie autunnali che carezzano i rami,ho intravisto due tumultuosi spiriti in eccitazione. I miei occhi hanno scrutato le forme e i contorni, e lì, dove il sole infuriato
sapeva di non poter far arrivare i suoi raggi, un angelo e una demone si consumavano di passione.
Lui, un soffio di piume con una tunica pura e celestialmente intatta che scendeva lunga dal collo alle caviglie coprendo silenziosamente gli insani e incontrollabili istinti che sporcavano la sua anima e le sue ali. Un verginale rossore si disegnava sulle sue guance mentre con titubanza non riusciva a frenare i timidi gemiti di piacere e le mani che scorrevano su un corpo diverso dal suo, un corpo che era altro da sé.
Lei, così umanamente carnale, vestita di pelle nera con stivali rossi, un fuoco libidinoso che scorreva ferocemente sulla sua pelle mentre assatanata e assetata di perversi desideri, si nutriva e godeva di quel passionale strusciarsi e toccarsi e leccarsi mentre urla di sfrenato piacere si liberavano sulla sua insaziabile bocca.
I due corpi non riuscivano a frenarsi, a controllarsi, a gestirsi; le mani scorrevano ovunque incontrollabilmente assaporando ogni parte del corpo mentre le gambe, infuocate e violente, si intrecciavano, s’aprivano e si chiudevano lasciando passare qualsiasi gesto maledettamente bramato. La bocca angelica si macchiava torbidamente dell’ insoffocabile peccato di leccare quel seno così morbido e caldo mentre quelle indemoniate labbra così ardenti e maliziosamente cattive, scendevano e strappavano a morsi quelle vesti inviolate. L’instancabile e fremente bisogno di struggersi tra quelle dita succhiandosi ansiosamente l’essenza più profonda del godimento.
D’improvviso un raggio di sole, curioso e impertinente è riuscito ad aprirsi un varco tra le fronde illuminando nitidamente i tratti di quei visi: erano loro, le due metà della mia anima, inseparabilmente attanagliate dalla ingestibile voglia di perdersi e confondersi e viversi nel suo essere divina e dannata!
sapeva di non poter far arrivare i suoi raggi, un angelo e una demone si consumavano di passione.
Lui, un soffio di piume con una tunica pura e celestialmente intatta che scendeva lunga dal collo alle caviglie coprendo silenziosamente gli insani e incontrollabili istinti che sporcavano la sua anima e le sue ali. Un verginale rossore si disegnava sulle sue guance mentre con titubanza non riusciva a frenare i timidi gemiti di piacere e le mani che scorrevano su un corpo diverso dal suo, un corpo che era altro da sé.
Lei, così umanamente carnale, vestita di pelle nera con stivali rossi, un fuoco libidinoso che scorreva ferocemente sulla sua pelle mentre assatanata e assetata di perversi desideri, si nutriva e godeva di quel passionale strusciarsi e toccarsi e leccarsi mentre urla di sfrenato piacere si liberavano sulla sua insaziabile bocca.
I due corpi non riuscivano a frenarsi, a controllarsi, a gestirsi; le mani scorrevano ovunque incontrollabilmente assaporando ogni parte del corpo mentre le gambe, infuocate e violente, si intrecciavano, s’aprivano e si chiudevano lasciando passare qualsiasi gesto maledettamente bramato. La bocca angelica si macchiava torbidamente dell’ insoffocabile peccato di leccare quel seno così morbido e caldo mentre quelle indemoniate labbra così ardenti e maliziosamente cattive, scendevano e strappavano a morsi quelle vesti inviolate. L’instancabile e fremente bisogno di struggersi tra quelle dita succhiandosi ansiosamente l’essenza più profonda del godimento.
D’improvviso un raggio di sole, curioso e impertinente è riuscito ad aprirsi un varco tra le fronde illuminando nitidamente i tratti di quei visi: erano loro, le due metà della mia anima, inseparabilmente attanagliate dalla ingestibile voglia di perdersi e confondersi e viversi nel suo essere divina e dannata!
15 commenti:
Il rosso e il nero,l'anima e la passione si fondono in un unico essere.E un raggio di sole li trova abbracciati.
tra sesso ed anime siamo la parte più limpida di noi...
Risp.Ballerotta bohémien: Limpida? Beh, dipende...;-)
Risp.NERO_CATRAME: si...abbracciati nella dolcezza delle tue parole nel tuo commento:-)
eilà, ho trovato che scrive di passione e di desiderio in termini veri e profondi . come una sorella di sangue. Verrò a leggerti ora che ti ho trovato.
Risp. Antonella: Grazie, sarà un piacere scambiarsi delle visite:-)
Meraviglioso modo di scrivere il tuo...mi piace molto e non mancherò di visitarti ancora..alla prossima:D
Risp.Toxicpain: Grazie mille, allora ti aspetto! Verrò a trovarti presto;-)
anima, passione ed amore... in un post...
^______________________^
p.s. che belle foto!
Risp. Pupottina: Grazie....:-))))))
Quanta sensualità in queste pagine!
;-))
grazie per la solidarietà.
Risp.Saamaya: Grazie! E...figurati!;-) Un abbraccio
Mi è piaciuto molto questo sesso tra anime.
La dualità divina e dannata che ognuno di noi abbiamo porta sempre allo scontro-incontro con noi stessi, in pensieri e comportamenti che visti in un'unica ottica sarebbero indecifrabili...ma così..son perfetti.
anche io mi sento così...conflittualmente incompleta che a volte..altro che dualità..mi sento in tre, quattro anime...contemporaneamente.
Ciao Roberta, ho molto apprezzato il tuo commento da me.
Sbircio un pò a casetta tua ^_^
Buona serata domenicale
La fenice e il drago. L'essenza della contrapposizione dello yin e dello yang. Se "la collina" è per metà illuminata dal sole, e per metà dal buio, nella tua poesia il sole alla fine prevale, facendosi spazio tra le fronde degli alberi. Si tratta di accecante razionalità che rivela il delicato equilibrio di noi stessi o forse del prevalere dello yin sullo yang, metafora di vero Amore? Bella poesia... ;)
A.
Risp.Calliope: Insomma, per tutte le voci che senti in te, ti senti un po' un condominio;-)
Baci
Rip. Ale: La dualità è la metafora di tutto. L'equilibrata coesistenza ci garantisce la sopravvivenza, la prevalenza di una sull'altra ci diversifica gli uni dagli altri e ci rende speciali!Grazie per la visita:-)
Baci
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