mercoledì 22 luglio 2009

Dopo averti perso…

Quel giorno ho tirato un sospiro di sollievo credendo che l’allontanamento da te avrebbe favorito il ritrovamento di me stessa, del mio essere e della mia anima. E quel giorno sembrava davvero tutto possibile. Ma quando il giorno dopo sono uscita per una passeggiata ho visto la panchina su cui ci siamo baciati, ho udito la canzone che abbiamo ballato, ho sentito il profumo del tuo bagnoschiuma.
Ho sentito improvvisamente scomparire tutta quella rabbia e quell’odio che credevo di nutrire, che allontanava da me la voglia di richiamarti. Sei il mio chiodo fisso, la mia silenziosa persecuzione, il virus venereo che ha avvelenato il mio corpo impossessandosi dei miei sentimenti e dei miei pensieri. Sei tu che 24 h su 24 ritorni come ossessione dentro di me risplendendo nelle cose che faccio, che sento, che dico; sei la mia costante incapacità di inspirare profondamente fino in fondo. Quando raggiungo il limite, mi ritraggo perché senza di te mi manca il respiro o forse mi manca la vera voglia di respirare. E’ pesante ogni giorno riaprire gli occhi nel letto, guardare il soffitto e ripercorrere su quel pezzo di muro confusi scorci di noi e della nostra storia. Sembra impossibile addormentarsi ogni notte senza rivolgere un ultimo pensiero al nostro dolce fare l’amore. Non trovo pace anche quando sembra che ci sia, non trovo la felicità anche quando sembra di averla incontrata perché la mia vita aveva senso quando tu eri con me. Non sei il semplice ricordo, ma la ragione della mia esistenza e hai portato via con te la possibilità per il mio cuore di tornare a battere per qualcun’altro. Non posso sperare di riaverti se tu eri la mia dannazione, la mia malata perversione, il mio oblio; voglio ritrovare la mia identità, la mia libertà, la mia voglia di vivere una vita tutta mia senza di te.

Ti Amo

domenica 19 luglio 2009

....GRRRRRRRRRRRRRRRRRRR.....(Qualcuno vi ha in pugno)

Un giorno ho aperto lo sportello della macchina e stavo per mettere il piede fuori quando all’improvviso il mio sguardo fu attirato da uno strano andirivieni. Misi di nuovo la gamba dentro e mi affacciai per rendermi conto di ciò che stava accadendo: c’erano un gruppo di frenetiche formiche che ordinatamente andavano e venivano con piccoli pezzetti di cibo in bocca o alla ricerca di qualcosa da mangiare. Erano tutte in fila o comunque si percepiva una certa logica nel loro costante tragitto. Dall’alto della mia innocua bastardaggine, ho seguito un impulso e ho fatto una cosa forse tremenda. Ho soffiato delicatamente su di loro e poi, dopo aver tolto il tappo ad una bottiglietta, ho versato delle piccole gocce d’acqua in una zona vicina a loro. Ragazzi non potete capire…si è scatenato il putiferio, sembrava una scena in stile “The day after tomorrow”, tipo quei film americani ad alta tensione in cui un fenomeno naturale o artificiale scatena il panico nella nazione finché arriva l’eroe di turno che salva il mondo. Beh, le formiche hanno sciolto le righe e hanno iniziato a correre all’impazzata, tutte in fuga verso direzioni differenti, si era scatenato il panico, il delirio più totale, sembrava fosse sopraggiunto il giudizio universale. Lo so che forse dovrei confessarmi per aver così spudoratamente reso manifesta la legge del più forte ma vi garantisco che nessuna formica è rimasta ferita. E’ stato forse un lieve lapsus emotivo in cui ho visto cosa vuol dire avere potere di vita e di morte, il controllo e la gestione di altre vite racchiusi in una mano. E’ stata una sensazione stranissima. Vi garantisco che non sto dando di matta; forse anche su di noi c’è qualcuno che tira le fila, qualcuno che ci fa credere di essere padroni incondizionati della nostra esistenza ma che magari ci pilota come burattini. Non lo so. Forse con la sua grande mano decide di far sfracellare gli aerei sulla terra, o con un calcio nell’oceano fa sollevare onde talmente alte da alte da distruggere interi paesi. Poi mi soffermo a guardare il mondo e mi rendo conto che molte cose le abbiamo causate noi, che spesso messi dinanzi ad un bivio scegliamo la strada più facile e non quella più giusta, che spesso avremmo davvero nelle mani il potere di poter cambiare le cose ma non lo facciamo. Non lo so…io decido di mangiarmi un bel gelato al cioccolato e di continuare a fare l’amore e a scrivere quello che la mia perversa mente partorisce.

mercoledì 15 luglio 2009

Ignoto

Nessun'altro può sapere ciò che abbiamo davvero dentro e spesso, non lo sappiamo neppure noi!

domenica 12 luglio 2009

No cazzo, adesso basta!

Capita spesso nella vita di bendarci gli occhi. E non per acuire gli altri sensi e svilupparli. Fingiamo di credere e volutamente cerchiamo di non vedere quello che palesemente ci si presenta davanti agli occhi. Forse perché abbiamo paura di perdere qualcosa, forse perché siamo stanchi di svegliarci al mattino con i pugni alti pronti a lottare o forse perché abbiamo il cuore così lacerato, che un’altra ferita potrebbe essergli letale. E magari osserviamo dal buco della serratura la nostra vita soffrendo in silenzio, spiando la nostra esistenza senza viverla davvero. Poi un giorno come un altro ci svegliamo e decidiamo che tutto questo ci ha rotto le palle, che il gioco è bello quando dura poco e che qualcuno dice “Panta rei”,ma io gli rispondo: no cazzo, qui ci si ferma, ti spacco la faccia e ti faccio capire che il mio non vedere è stato solo un soffio di speranza nella gente affinché comprendesse l’errore da sola prima di arrivare al definitivo punto di rottura.


mercoledì 1 luglio 2009

La mia lingua su di te

Ti farei tra le onde
tra le dolci salite
e le tumultuose discese
del mio corpo
dove tu
come mare in tempesta
scivoli
ovunque
carezzandomi tutta
E sento l’attrito
della tua carne sulla mia
mentre
salendo e scendendo
sfondi le porte del mio desiderio
ed ti avvolgo
e ti avvinghio
risucchiando con la lingua
la voglia che ho di te
Bloccherò ogni tuo movimento
ogni tuo gesto
ogni tuo respiro ribelle
frenando i tuoi polsi
e le tue gambe
morso dopo morso
Ti farò godere
ti farò urlare
continuerai a sognare
morendo di piacere
sulla mia bocca bagnata