mercoledì 13 ottobre 2010

Attimi di Carne




Eccoci qui.

La musica a palla scatenata da quelle voci rauche, le chitarre sparano incontrollate note di sé negli amplificatori e gli occhi guardano a intermittenza quello che i riflettori ad un concerto rock decidono di far vedere.

Lui è dietro di me. So tutto di lui, o forse credo. Insomma mi basta sapere che ha uno oceano azzurro in cui annegare quando mi guarda. Non conosco nemmeno il suo nome.

Ma la sua mano risale la mia conscia mentre il mio sguardo non si distoglie dal palco per godere di quei gesti solo attraverso scatti di percezione. Il suo corpo si avvicina al mio. Non ho indossato le calze, troppo caldo. E’ bastato un vestitino corto con un paio di stivali di pelle per far serata.

Le sue dita spingevano tra le mie gambe sempre più forte, con sempre maggiore curiosità fino a scomparire sotto la scampanatura della gonna. Il mio corpo ha iniziato ad oscillare seguendo le armonie dei suoi tocchi e non riuscendo più a seguire la musica.

All’improvviso quando sembrava essersi allontanato e perso nella folla, mi afferra il polso e senza proferir parola mi porta in bagno. Chiude la porta alle sue spalle a chiave e lascia il mondo fuori da quella soglia. Le sue mani ingorde afferrano ogni parte del mio corpo e i suoi denti bottone dopo bottone avanzano sempre più nella scollatura. Sento la sua lingua scivolare sul mio collo mentre le sue gambe con violenza si fanno spazio tra le mie. Un fiume di indomabili brividi mi attraversa la schiena seguendo le orme lasciate dalla sua bocca. Mi morde i sensi e i gesti e ogni insoffocabile gemito in cui il mio corpo si svende a pochi spiccioli di godimento. Mi sbatte contro il muro, forte, sempre più forte come se volesse attraversami completamente ma baciando le mie guance e le mie labbra con la dolcezza di un volo di farfalle. All’improvviso afferra con le mani le mie cosce e mi solleva facendomi completamente sua, invadendo ogni mio più oscuro istante di piacere. Poi qualche piccolo gemito strozzato e un abbraccio, un abbraccio di corpi ma non di anime. Un sorriso e la musica, che nessuno dei due aveva più ascoltato, torna a riecheggiare nelle nostre orecchie.

Passo davanti allo specchio prima di uscire dal bagno e mi soffermo sulla mia immagine riflessa. Nulla di cui rimproverarmi.

Il sesso ti strappa solo i vestiti ma l’amore ti strappa via il cuore. E alcune volte nella vita bisogna fare una scelta.

domenica 3 ottobre 2010

Noi,Prostitute


Noi, imprenditori studenti spazzini

Noi, banchieri badanti docenti

Noi, uomini e donne

Noi, anziani un giorno stati giovani

Noi

Tutti noi

abbiamo aperto le gambe, gli occhi, il cuore, le mani, le braccia

svendendo la nostra anima almeno una volta nella vita

ciascuno a modo suo

ciascuno per i suoi motivi

E dall’altro lato

c’è sempre stato qualcuno

steso sul letto delle nostre debolezze

Noi

tutti noi

siamo stai un giorno prostitute

meretrici a passeggio sul ciglio della nostra esistenza

Salviamo da questo discorso i bambini?

Beh, un giorno saranno adulti anche loro