venerdì 12 novembre 2010

Colpita





Ti ho visto invadere il mio corpo con lingue di fuoco che serpeggiavano su e giù attraversandomi tutta.

Ti ho sentito inondare il mio corpo con tempeste di emozioni che annegavano i miei respiri infrangendosi come onde sui miei pensieri.

Ti ho sentito abbandonare la stanza del mio cuore, mi son tirata su la coperta perché avevo freddo e mi sono messa a dormire sperando solo di aver vissuto un incubo.

mercoledì 13 ottobre 2010

Attimi di Carne




Eccoci qui.

La musica a palla scatenata da quelle voci rauche, le chitarre sparano incontrollate note di sé negli amplificatori e gli occhi guardano a intermittenza quello che i riflettori ad un concerto rock decidono di far vedere.

Lui è dietro di me. So tutto di lui, o forse credo. Insomma mi basta sapere che ha uno oceano azzurro in cui annegare quando mi guarda. Non conosco nemmeno il suo nome.

Ma la sua mano risale la mia conscia mentre il mio sguardo non si distoglie dal palco per godere di quei gesti solo attraverso scatti di percezione. Il suo corpo si avvicina al mio. Non ho indossato le calze, troppo caldo. E’ bastato un vestitino corto con un paio di stivali di pelle per far serata.

Le sue dita spingevano tra le mie gambe sempre più forte, con sempre maggiore curiosità fino a scomparire sotto la scampanatura della gonna. Il mio corpo ha iniziato ad oscillare seguendo le armonie dei suoi tocchi e non riuscendo più a seguire la musica.

All’improvviso quando sembrava essersi allontanato e perso nella folla, mi afferra il polso e senza proferir parola mi porta in bagno. Chiude la porta alle sue spalle a chiave e lascia il mondo fuori da quella soglia. Le sue mani ingorde afferrano ogni parte del mio corpo e i suoi denti bottone dopo bottone avanzano sempre più nella scollatura. Sento la sua lingua scivolare sul mio collo mentre le sue gambe con violenza si fanno spazio tra le mie. Un fiume di indomabili brividi mi attraversa la schiena seguendo le orme lasciate dalla sua bocca. Mi morde i sensi e i gesti e ogni insoffocabile gemito in cui il mio corpo si svende a pochi spiccioli di godimento. Mi sbatte contro il muro, forte, sempre più forte come se volesse attraversami completamente ma baciando le mie guance e le mie labbra con la dolcezza di un volo di farfalle. All’improvviso afferra con le mani le mie cosce e mi solleva facendomi completamente sua, invadendo ogni mio più oscuro istante di piacere. Poi qualche piccolo gemito strozzato e un abbraccio, un abbraccio di corpi ma non di anime. Un sorriso e la musica, che nessuno dei due aveva più ascoltato, torna a riecheggiare nelle nostre orecchie.

Passo davanti allo specchio prima di uscire dal bagno e mi soffermo sulla mia immagine riflessa. Nulla di cui rimproverarmi.

Il sesso ti strappa solo i vestiti ma l’amore ti strappa via il cuore. E alcune volte nella vita bisogna fare una scelta.

domenica 3 ottobre 2010

Noi,Prostitute


Noi, imprenditori studenti spazzini

Noi, banchieri badanti docenti

Noi, uomini e donne

Noi, anziani un giorno stati giovani

Noi

Tutti noi

abbiamo aperto le gambe, gli occhi, il cuore, le mani, le braccia

svendendo la nostra anima almeno una volta nella vita

ciascuno a modo suo

ciascuno per i suoi motivi

E dall’altro lato

c’è sempre stato qualcuno

steso sul letto delle nostre debolezze

Noi

tutti noi

siamo stai un giorno prostitute

meretrici a passeggio sul ciglio della nostra esistenza

Salviamo da questo discorso i bambini?

Beh, un giorno saranno adulti anche loro

lunedì 13 settembre 2010

Notti senza fine

Caro mondo,

stavo giustappunto pensando a te. Sono sul mio balcone e assaporo a pieni polmoni il profumo dell’autunno che fa capolino tra le fronde degli alberi. Le sfumature del cielo mi fanno sognare, sembra che qualcuno abbia intinto il pennello nell’arcobaleno e si sia divertito a colorare una tela bianca. Dovrei sorridere dinanzi a tutto questo, dovrei sfogliare le pagine della mia vita e ringraziare la stella che mi ha permesso di giungere fin qui e assistere ad un simile spettacolo. E invece inizio a tirar su la cerniera della mia felpa perché il tramonto è meraviglioso ma il venticello piacevole si sta insinuando un po’ troppo tra le pieghe del mio vestitino. Respiro profondamente, fisso il mio sguardo su quegli ultimi raggi di sole che stanno facendo posto alle stelle e prendo il cellulare in mano.

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Abbraccio il mio cuscino e mi illudo di stringerti a me.

Ascolto il silenzio della stanza e mi illudo di sentire la buonanotte dalla tua voce.

Chiudo gli occhi, mi addormento e mi illudo di far nanna con te

E in un istante senza troppe domande capisci perché quel meraviglioso dipinto che s’apre davanti ai tuoi occhi sembra improvvisamente vuoto e buio e senza emozioni.

domenica 29 agosto 2010

La carne chiede e le corna rispondono

Spesso è sufficiente una chiacchierata con un' amica per rimanere scioccati.

E allora senti l’infermiera single che se la fa col dottore sposato, la neo coppia di sposini che fanno vacanze separate con i loro “amici”(diffidate dalle frasi ”per me è come un fratello, per me è come una sorella, non potrei mai farci nulla”), quella tradisce il fidanzato, quello si dà appuntamento con l’amante nello stesso residence dove andrà in vacanza con la fidanzata, la moglie cornifica il marito, il marito cornifica la moglie, la segretaria si fa il capo, il fidanzato va a giocare a calcetto e torna con la maglia che profuma di Jean Paul Gaultier pour Femme, lei va a prendere un caffè con le amiche e quando torna riceve un sms sul cellulare “è stato stupendo!”…forse il caffè era 100% arabica!

Allora tu credi che ti stiano raccontando l’ultima puntata di Beautiful che non avevi potuto vedere perché eri a lavoro. E invece no. Sorpresa! La carne chiama e le corna rispondono in tempi ben lontani da quelli in cui il povero vecchio illuso Venditti si chiedeva: ”ma come fanno le segretarie con gli occhiali a farsi sposare dagli avvocati?”, e qualcuno oggi risponderebbe:”Sposarsi??? Volevi dire scoparsi!”. Beh forse si.

Qui non si fa morale, non si fa etica, non si fa religione. Ma la domanda sorge spontanea: c’è qualcuno che si salva? E qui tutti mi risponderebbero subito Io Io Io…ma se tutti rispondono così allora non ce’è nessuno al mondo che tradisce! E allora qui c’è qualcosa che non funziona! I conti non tornano!




Qualcuno tormentandosi si è interrogato a lungo almeno per capire i motivi. Nella hit parade i più quotati sono:

-Era un momento di crisi della coppia;

-Non volevo, ti giuro non volevo farlo. Ho avuto un momento di debolezza ma io amo immensamente la persona con cui sto (un momento di debolezza? Ops, pure io ho avuto il ciclo non mi sentivo in forze e mi sono fatta tutti i colleghi di lavoro!);

-Eravamo in pausa di riflessione, non stavamo insieme (beh in effetti si riflette in compagnia!);

-Avevo bevuto (povera stellina, non aveva capacità di intendere e di volere! Devo farlo pure io e quando perde lucidità mi faccio intestare l’appartamento!);

-Ti prego perdonami. E’ capitato, non so come, ti giuro che non accadrà mai più. Per me esisti solo tu (si io e un esercito di persone che ti sei fatto!);

-Ho avuto una sbandata (seee…allora ti faccio la multa e ti tolgo i punti dalla patente!).

Date retta a me, abbandonate ogni retorica cavillosità psicologica e convincetevi del fatto che si tratta sempre e solo di una unica causa: sesso, sesso, sesso! Alla base c’è sempre e solo quello!

Qui non fa eccezione nessuno, uomo o donna che sia la messa in scena post corna è sempre la medesima. Questo vuol dire che dobbiamo guardarci le spalle da tutto e da tutti? Direi di no. Scendendo dall’olimpo di immacolata e ormai disillusa dimensione fiabesca in cui siamo rinchiusi la soluzione è semplice: la vita è una e anziché guardarci le spalle, giriamoci di spalle, diamo un calcio al/alla nostro/a partner e ripetiamo a noi stessi che morto un papa se ne “fa” (in tutti i sensi) un altro…o forse anche più di uno;-)

Se invece chi sta leggendo sta dall’altra parte e cioè di chi tradisce, beh allora chiamo in causa mia nonna che, in contesti ovviamente differenti, diceva “la cosa coperta non la caga la mosca”!

Il mio consiglio prima di lasciarvi a traditi e traditori? Eccolo: ciò che si semina si raccoglie,sempre!

Ps. Sarei curiosa di conoscere le vostre esperienze...giusto quattro chiacchiere tra amici e onde evitare di avere sgami online sono accetti anche racconti in carattere anonimo!



giovedì 18 marzo 2010

Spalanca(ahaha)mi



E vorrei dirti che stanotte ero sola sotto quelle coperte, che era il lenzuolo a scivolare tra le mie gambe e non la tua mano calda e tremante. E forse era un sogno o forse era la realtà, ma qualcosa s’ incendiava tra le mie mani e cresceva lentamente, s’ingrandiva, si irrigidiva sino a farmi riscoprire l’emozione di un istante, quell’ istante in cui la mente è catalizzata da te. Le tue dita sfilano le calze dalle mie gambe che si aprono davanti ai tuoi occhi assetati di carne e di sangue, e la mia pelle si intiepidisce, si riscalda, diventa sempre più bollente su di te mentre passo dopo passo un audace strusciarsi si tramuta in gesti violenti; mi blocchi i polsi e sevizi in modo insano le parti più oscure del mio essere donna. Ancora, sempre di più, ti sento come fiamma che divampa in me mentre la tua lingua raccoglie tutti i miei folli desideri. Ogni mio labbro si inumidisce di te e si inarca la mia schiena tra le tua braccia; mi invadi tutta danzando tra i miei gemiti che irrefrenabili si scontrano contro il piacere che mi doni in ogni singolo movimento. E’ un dolce violentarsi, assaporarsi goccia dopo goccia risucchiando ogni parte di noi. Ancora e ancora fino in fondo senza tregua. Ti sento godere mentre mi scorri e mi vivi, mentre strappi a morsi dalla mia mente ogni mio razionale pensiero. Sono in balia del tuo possedermi, del tuo nutrirti del mio profumo, del tuo frustarmi a piccoli rintocchi con l’insaziabile voglia di appartenersi dentro e fuori.

lunedì 25 gennaio 2010

Scop(pi)ando


Non lo so dove cavolo sei, non so che stai facendo né con chi; e nel mio cuore vorrei non pensarti, vorrei non averti , vorrei non sentirti riecheggiare più nei miei pensieri. Eppure un’altro mi tocca, mi accarezza, mi bacia, mi sfiora ed io chiudo gli occhi. La tua immagine comincia ad oscillarmi davanti, nel buio dei miei pensieri; sogno che quelle siano le tue mani, le tue labbra, i tuoi dolci respiri lì, accerchiata da quel gelo di solitudine che mi avvolge mentre il calore dell’amore che provo ancora per te è l’unica cosa che mi riscalda. E quelle mani estranee e sconosciute scorrono sul mio corpo.
La sua lingua bagna la mia pelle, la sua bocca risucchia i miei lobi mentre le sue dita affondano in me sempre più in fondo.
La scollatura della mia camicia si allarga sempre di più, mentre bottone dopo bottone saltano inibizioni e falsi pudori; e più me ne frego di chi muove le mie lenzuola e più i miei gesti perdono il controllo. Mi prende, mi sbatte, mi invade; mi blocca i polsi ed io comincio a sognare, a sognare di te.
Quei sospiri e quei gemiti sono un delitto sulla mia carne che a lui apre falsamente le mie gambe ma non le porte dell’anima;
e tutto sembra scivolare tranquillamente via, sulle mie curve calde e impetuose che altro non aspettano che lui vada via in attesa del tuo ritorno.

domenica 17 gennaio 2010

Confessioni pericolose


Insorgendo dal torpore scrittorio in cui ero inciampata per causa di mancanza di tempo, sono oggi qui a parlarvi di una scoperta che ho fatto. Sono arrivata a 25 anni per scoprire che Tweety, il famigerato pennuto della warner bross amico/nemico di Silvestro non è femmina ma maschio; e sono arrivata a 25 anni per scoprire e dirvi che...udite... udite... la SINCERITA' non esiste!
Ebbene si, non nascondiamoci dietro l'indice della nostra mano e ammetiamo che nessuno essere umano è davvero onesto con gli altri. Ci pettiniamo i capelli, sorseggiamo un bicchiere di succo di arancia e accomodiamoci su una poltrona a riflettere: quante centinaia di puttanate raccontiamo ogni giorno a chi ci circonda? Parto dal preseppusto che se grattiamo su viso, sul braccio e sul resto del corpo, pian piano scopriremo che sottopelle, tolto quel superficiale strato fisico che ci diversifica dagli altri, in realtà siamo tutti uguali, siamo tutti esseri umani.
Siamo esseri umani quando inventiamo una scusa al nostro miglior amico, quando raccontiamo bugie ad un genitore, quando "omettiamo" qualcosa al nostro partner...il tutto condito dalla illusoria autogiustificazione di non far del male a nessuno. E allora viene a galla che c'è sempre qualcosa che non possiamo dire ad una persona perchè temiamo che non riuscirebbe a capirci, a comprenderci. Le confessioni più difficili non sono quelle fatte sull'inginocchiatoio di una chiesa; quelle, per credenti e atei, sono le più facili, è il Vetril puliscivetri della nostra anima. Le confessioni più difficili da fare sono a quelli che sulla terra ci possono giudicare. Noi non siamo dei timorati di Dio, ma siamo uomini timorati degli uomini.
Tutti e dico tutti, senza esclusione di colpi, i rapporti sono contaminati; ed io, che sto qui a chiacchierare con voi, mi associo alla vostra realtà senza tirarmene fuori. Nessun rapporto è davvero pulito, chiaro, nitido...nessuno sa davvero tutto di noi, con nessuno riusciamo ad essere onesti e volendo fare un discorso a 360°, spesso non riusciamo ad essere davvero onesti nemmeno con noi stessi. Non parlo certo di una messa in piazza del nostro ego; parlo piuttosto di quel qualcosa che non si riesce a dire. C'è quel qualcosa di diverso in ogni rapporto ...nessuna verità è sempre completa, nessun rapporto è davvero indenne dalla bugia o dalla omissione.
Perchè?

-"Quello non avrebbe capito"

-"Mia madre non me l'avrebbe fatto fare"

-"La mia ragazza, se glielo avessi detto, si sarebbe preoccupata per nulla"

-"Vabbè dai, tanto non succede nulla"

-"Prometto che lo faccio questa volta e poi non lo faccio più"

-"Se gli avessi detto la verità, il mio amico avrebbe cambiato idea su di me"

L'evoluzione dell'uomo è un processo incontrovertibile a senso unico e, purtroppo per noi, in alcuni casi degerativo fino a perdersi del tutto nei propri errori senza riuscire più a fare marcia indietro.

L'essere umano è egoista e bugiardo di natura, diffidate dalle imitazioni;-)


Ps.Non è mai troppo tardi...