lunedì 27 aprile 2009

Qual'è il vostro sogno?

Io concordo pienamente con il detto "Tutto è possibile", ma bisogna razionalmente considerare che ci sono cose al mondo e quindi nel corso della nostra vita che probabilmente non potremo mai fare! Il mio sogno latente (ovviamente tra quelli non realizzabili perchè per il resto ci sto lavorando) è quello di derubare il caveau di una banca, stile Ocean's Eleven o più cinematograficamente italiano Colpo gobbo a Milano, conoscete? Insomma uno di quei colpi ben studiati, architettati e pianificati. A voler mettere la ciliegina sulla torta si potrebbe anche fare l'amore nel caveau prima di scappare con i soldi;-)
E voi cosa mi raccontate? Quanl'è il vostro sogno più surreale?

mercoledì 22 aprile 2009

Luoghi comuni(cativi)

Inutile negarlo ma nella comunicazione uomo-donna ci sono degli standard dialogici abbastanza ricorrenti che caratterizzano situazioni che molti di noi, almeno una volta nella vita, hanno vissuto…e se non personalmente, per sentito dire da altri.

Lei si è appena lasciata con il suo ex ragazzo e sta frequentando un nuovo tipo con cui si scambia affettuosi ammiccamenti e frasi maliziose occultate da innocui complimenti:
LUI:- Vabbè dai ti lascio il tempo per pensare; quando avrai risolto i tuoi dubbi e i tuoi problemi, sarò lì ad aspettarti.
LEI-Grazie, sei dolcissimo. Ma io non voglio che tu te ne vada, sto benissimo quando stiamo insieme.

Lui è fidanzato ma esce con una ragazza che gli piace da morire:
LEI:-Ma la tua ragazza non sarà gelosa?
LUI:-A dir la verità questo è un periodo di crisi; le cose vanno malissimo.
LEI:-Davvero? Mi dispiace!- (Risponde lei spudoratamente falsa come Giuda.)

Lui e lei hanno appena fatto sesso, ma lui è fidanzato:
LEI:-Perché tradisci la tua ragazza?
LUI:-Le cose tra noi non vanno bene
LEI:-Allora perché non la lasci?
LUI:-Perché la amo.

Un amico ha confessato alla sua amica di amarla:
AMICO:-Mi sono innamorato di te e non ho mai avuto il coraggio di confessartelo in tutti questi anni.
LEI:-Io ti voglio troppo bene, ci tengo troppo alla nostra amicizia e non voglio perderti.

Lui deve lasciare lei:
LUI:-Sono confuso non so quello che voglio dalla vita, non so chi sono, non so cosa farò, ti prego cerca di capirmi.
LEI:-Ma io Ti Amo!
LUI:-Anche io ti amo, ma tu meriti di meglio. Tu hai bisogno di un uomo che sappia starti vicino, hai bisogno di un uomo che sappia amarti come meriti, non saresti mai felice con me.

Lei deve lasciare lui:
LEI:-Siamo troppo diversi noi due, ci sono troppe differenze che ci separano.
LUI:-Ma cambierò, te lo prometto. Saprò renderti felice.
LEI:-No, non sei tu che devi cambiare, tu sei perfetto così.

Lui e lei, conosciuti in discoteca. A casa di lei, nel letto, dopo aver fatto sesso:
LEI:-Perché ti stai già rivestendo?
LUI:-No, scusami devo andare a lavorare
LEI:-Ma sono le 4 di mattina?
LUI:-Hai ragione, scusami ma l’autobus passa molto presto la mattina. Comunque sono stato benissimo, grazie. Ciao!

Lui e lei. Primo appuntamento:
LUI:-Mi piace stare con te. Non so come spiegartelo, abbiamo passato insieme pochissimo tempo ma ho la sensazione di conoscerti da una vita.
LEI:-Si, anche io, non sei come tutti gli altri ragazzi. (Forse perché non ha visto il preservativo che ha nella tasca del giubbotto)

Lei e lui a letto. Lui si avvicina perché ha voglia di fare l’amore.
LEI:-No, amore scusami ho mal di testa.
LUI:_Ma se fino a cinque minuti fa stavi benissimo, cantavi e ballavi in cucina facondo i piatti.
LEI:-Si amore hai ragione ma poi ripensato al gran da fare che ho a lavoro domani e mi è scoppiato un gran mal di testa.

E ricordatevi sempre quello che pensano…

LE DONNE DEGLI UOMINI:
Sai perche noi donne abbiamo problemi con i parcheggi? Perche voi uomini ci avete sempre fatto credere che questi
----------------------- sono 20 cm.

GLI UOMINI DELLE DONNE:
Ma tu ti fideresti di un animale che sanguina 5 giorni consecutivi al mese e non muore?!



domenica 19 aprile 2009

... ... ...


Un foglio, una penna,
la mia anima trasformata in inchiostro
in balia della voce che la faccia rivivere e risuonare
in un cielo trapunto di stelle
Tu
mia eterna primavera
mi carezzi la guancia e poggi la tua bocca sulla mia
per carpire un soffio del mio amore
trasformare il sogno in realtà
volando insieme verso il sole

venerdì 10 aprile 2009

Voglio succhiarti l'anima

Il mio dito parte dalla tua fronte e lentamente scende sul sentiero di pelle del tuo naso, scivola pian piano tra le labbra e disegna il contorno della tua bocca purpurea e sanguigna. Forzo ogni barriera e penetro con irruenza tra i tuoi denti facendomi spazio tra i tuoi respiri. Il mio dito gioca con la tua saliva carezzando la tua lingua mentre con eccitante forza lo succhi e lo assapori. La pelle si fa sempre più bollente, quasi incandescente perdendosi tra le prepotenti vibrazioni del tuo corpo che scalpita e freme. Mi nutro con ingordigia della tua pelle mentre liquidamente scende la tua lingua sui miei più dolci pendii. Gli istanti si bloccano in un solo ed unico attimo e tutto si ferma; sprofondi nel mio sguardo ammiccante che maliziosamente ti invita ad infilare una mano tra le mie cosce sollevando la gonna e strappando via il perizoma. Il tuo braccio sinistro mi cinge la vita, mi sollevi di peso e con soffice violenza mi poggi sul cofano della tua auto, ti insinui voracemente tra le mie gambe e cominci a scuotermi, ad usarmi, a sbattermi passionalmente sui tuoi gemiti ansimanti. Ti sento avanzare sempre più in profondità e passo dopo passo cresce il tuo piacere dentro di me. Apri e spalanchi le porte della mia sensuale perversione ammanettando ai miei polsi i più audaci desideri. Il respiro si fa affannoso e piccole urla di intenso godimento escono irrefrenabili dalla mia gola. Un orgasmico travolgersi dei sensi sgorga impetuoso dal tuo corpo e sfocia in me, incalza il ritmo tumultuoso del tuo essere e ti sento, ti voglio, ti godo…ancora, ancora e ancora, sempre di più.

L’Italia che “lavora”?

Premettendo che, come ben sapete, il mio non è un blog di denuncia sociale voglio mettervi al corrente di un fenomeno banale ma sintomatico che credo lascerà perplessi anche voi.
In pratica la mia famiglia ha avuto problemi con le fogne nella cantina di un appartamento che abbiamo in affitto e, credendo che il problema fosse nostro ci siamo attivati per far intervenire l’auto-spurgo. Con i dovuti approfondimenti tecnici abbiamo constatato che il problema non dipendeva da noi ma da un tombino dell’Acquedotto e, quindi, l’ente doveva provvedere con un intervento repentino. Ci siamo pertanto rivolti a tutti i numeri telefonici dell’assistenza clienti che scaricava di centralino in centralino la telefonata facendoci trascorrere ore e ore,giorni e giorni al telefono con la voce “Rimanete in attesa per non perdere la priorità acquisita. La vostra chiamata sarà inoltrata tra tot minuti”. E lì, come ovviamente accade con tutti i centri assistenza clienti, cade la linea. Adirati al massimo da questo menefreghismo abbiamo contattato i vigili urbani per denunciare l’accaduto e, non contenti, ci siamo recati al palazzo dell’ente preposto per pretendere quello che, in quanto cittadini, avevamo il diritto avere! Così con toni alti e minacce, confermando la legge morale che vige ovunque dell’ ubi maior minor cessat, abbiamo avuto nel giro di 10 minuti quello che con educazione e rispetto non avevamo ottenuto.
La cosa che mi ha lasciato basita è stato un “triste spettacolo” che prendeva vita lì, dinanzi ai miei occhi: mi trovavo nell’hole degli uffici e lì, alle 12.40 c’erano tutti i dipendenti che, raggruppati tra loro, chiacchieravano in attesa delle ore 13.00 per timbrare il cartellino. E a quel punto mi sono spiegata il motivo di tutte le mie telefonate a cui nessuno rispondeva.
E come direbbe Manzoni, a voi “l’ardua sentenza”!!!



Ps.Non voglio fare di tutt’erba un fascio e per questo ringrazio e mando un pensiero a quanti invece, sia in enti pubblici che in enti privati, fanno il loro lavoro diligentemente.

mercoledì 8 aprile 2009

Piccole emozioni

Un giorno conosci un tipo. E’ attrazione all’istante, i suoi occhi ti penetrano l’anima e bastano due chiacchiere per sintonizzarvi sulla stessa linea d’onda. Un discorso tira l’altro, pranzate cenate sorridete e mille parole si inseguono trascinando ore e ore insieme. Le sue dita sfiorano la tua guancia, ti accarezza la mano e il cuore batte all’impazzata tornando indietro di anni e riprovando quelle dolcissime sensazioni adolescenziali che credevi assopite e che invece riaffiorano un giorno quando meno te l’aspetti. Ci si rincorre con gli sguardi, si sussurrano dolci complimenti vestendoli con innocue battute e mentre il mondo gira vorticosamente, voi due vi fermate in quell’istante, tutto per voi. E tu chiudi gli occhi e nei tuoi sogni in quel momento vorresti perderti con lui in un intreccio di bocche e di lingue, il passionale preludio di una sensuale e violenta tentazione di sbatterlo contro il muro, strappargli i vestiti di dosso e affondare le mani nella sua carne profumata e inquietante. Poi d’improvviso riapri gli occhi e scopri che quella sensuale follia era tutta nella tua mente; anneghi nella tenerezza del suo sguardo che non smette di carezzarti e quei due giorni di romantiche effusioni ti riempiono il cuore, schiudendo l’addio in un dolcissimo bacio sulle labbra. Sorridi e sei felice.

lunedì 6 aprile 2009

...OLTRE...

Un giorno stavo passeggiando, una di quelle mattine in cui navighi senza meta e lo incontrai: era lì, a zonzo per le vie della sua esistenza colmo di sole e di mare, saturo di quel dolce profumo di vaniglia intinta in una tazza di cioccolata calda. Nei suoi occhi splendeva la voglia di respirare di correre e di viaggiare e, in pochi istanti trascorsi con lui, capì quanto fosse bello respirare e quanto fosse importante amare.
Un giorno stavo passeggiando e lui era di nuovo lì, distante da me, col sorriso che irradiava tutto quello su cui si posava; d’improvviso alcune nuvole incattivite cominciarono a rincorrersi, s’unirono tra loro creando un solo grande nuvolone nero a forma di mano che scese e con violenza lo rapì strappandolo alla terra.

Lo portò su in quella coltre azzurra e lo appese ad un pezzo di cielo, lì dove pendono e cadono tutte le stelle. Dopo quel giorno non l’ho più rivisto; ma torno ogni notte a fissare l’infinito col naso all’insù e gli parlo, gli sussurro, ci litigo, ci piango, gli sorrido. In realtà lui non mi risponde mai né si fa vedere, ma sento il suo calore che scende furtivo , s’avvicina e m’abbraccia mentre i miei occhi fissano quell’intermittente luccichio nell’oscurità:
lui non mi ha abbandonata, è solo andato a vivere un po’ più in là.

venerdì 3 aprile 2009

Te lo prometto


Vorrei dirti che non sbaglierò mai più,
che non dirò cose sbagliate quando sono in preda all’ira
Vorrei dirti che non dirò più bugie
che non griderò come una matta
che imparerò a riconoscere sempre i miei errori
senza che nessuno me li faccia notare
Vorrei dirti che non parlerò mai più a sproposito
che non pizzicherò la pagliuzza negli occhi degli altri
che non pronuncerò mai una parolaccia
e che non sbatterò mai più il telefono in faccia
Vorrei dirti che smetterò di piangere
e di chiamarti nel cuore della notte
anche solo per ascoltare la tua voce
e i tuoi silenzi
Vorrei prometterti un sacco di cose
ma non posso
sono promesse che non manterrei
posso provarci
ma so che non sarò perfetta
Ti prometto che sarò umana
dividendo con te le mie fragilità
e le mie paure
Ti prometto che sarò me stessa fino in fondo
cercando di chiedere scusa
o di riparare ai miei errori
Ti prometto di viverti
e di lasciarmi vivere da te
Ti prometto che Ti amerò
perché voglio essere felice
e voglio esserlo con te

mercoledì 1 aprile 2009

Fare l'amore. Ma dove?


Tra le mille perversioni che attanagliano la mente dell’essere umano, credo che la più basilare, quella che per prima irretisce la coppia e la travolge in un turbinio di mille e mille possibilità sia: un posto diverso dove fare l’amore. Ebbene si, dopo essersi slogati 1 braccio e due caviglie rompendosi 4 costole per cercare di completare e realizzare tutte le figure del Kamasutra, pure quelle in cui ci sarebbero voluti anni e anni di lavoro al circo,…il modo più stuzzicante per rispondere alla Carlo Verdone’s question del “Lo famo strano?” sembra essere cambiare luogo per fare l’amore.
Ci si inventa e si improvvisa di tutto:
-le lavatrici ormai in casa non funzionano quasi più perché prima le si vendevano per lavare i panni, oggi se siete in bagno con il vostro ragazzo mentre lui si fa la barba e voi cercate di chinarvi per riempire il cestello con la roba, lui vi prenderà, vi solleverà di peso, vi metterà sulla lavatrice e…e…e ;
-non parliamo dei cofani delle auto! Ormai non si sa per quale imprecisato motivo sono tutti affossati e raschiati (maledetti tacchi, forse sarà il caso di toglierli prima che il vostro ragazzo ve li stacchi con la forza e li usi come picchetti per la canadese in campeggio)
-a mare! In acqua spero che non vi siate mai trovati nell’imbarazzate situazione di dover spiegare al bagnino che è venuto a salvarvi che non stavate urlando e non vi stavate agitando perché non sapevate nuotare, ma perché il vostro ragazzo stava “avanzando” nel vostro corpo;
-al parco! Di solito si aspetta che chiuda per scavalcare il cancello ed entrare; se vedete un cerchio luminoso su di voi, rivestitevi subito perché non è il riflesso della luna ma la torcia del guardiano notturno;
-sul posto di lavoro! In un attimo in cui tutti si sono allontanati, si approfitta della scrivania! Per favore, evitate di dimenticare la carta del preservativo per terra! Dubito che le colleghe e il direttore ne sarebbero felici!
-nel bagno del pub! State mangiando, e vi salgono gli ormoni; lanciate un occhiatina maliziosa al vostro ragazzo, ma lui dall’alto della sua buzzurragine non capisce e continua a mangiare; allora gli lanciate un calcio da sotto al tavolo facendogli andare di traverso il toast e lui, illuminato improvvisamente da un barlume di intelligenza, vi prende, vi porta in bagno e approfitta di voi;
-per strada in città! State guidando, sentite la mano del vostro boy che scivola tra le vostre cosce. Tirate il freno a mano e vi azzannate sui sedili dell’auto ignorando la vecchietta che si è fermata con il cane che sta facendo la pipì vicino la ruota della vostra macchina! Anzi, ditele che è inutile che lei continui ad alzare il volume col telecomando perché quello dove sta guardando non è il monitor della sua tv ma il vostro finestrino;
- l’ascensore! Infatti il portiere ancora non si spiega perché l’ascensore sale e scende da 10 minuti ininterrottamente tra il secondo e l’ottavo piano. Fate in fretta, perché rischiate che chiami il tecnico per vedere cosa è successo;
-in treno, in aereo, in nave…e, per la vostra gioia, senza pagare supplementi all’agenzia di viaggio;
-sulla moto, cercando di rimanere in equilibrio come i funamboli sulla corda (ma per voi non c’è la rete di protezione sotto, ergo…occhio a non cadere per poi raccogliere le vostre vertebre una ad una);
-al cinema, approfittando del bellissimo film che stanno proiettando e che per vostra fortuna tiene incollati gli occhi di tutti gli spettatori distraendoli da quello che state facendo voi;
-all’università, in un’aula vuota o in una scala meno bazzicata nella speranza che la prof con cui dovete sostenere il prossimo esame non vi sgami, segnando la fine della vostra carriera universitaria e lavorativa;
-su una panchina per strada; State tranquillamente mangiando una va schettina di patatine quando, un’improvvisa folata di vento vi travolge e voi finite inspiegabilmente a cavalcioni su di lui(Fortuna che avevate la gonna!!!!);
-alle giostrine per bambini nelle piazze! Chi l’avrebbe mai detto…E pensare che altalena e scivolo sembravano così innocui e infantili, cavolo li ha sponsorizzati pure la Chicco!
Insomma, davvero ce n’è per tutti i gusti, per tutte le fantasie e per tutti colori che vogliono vivere l'ebbrezza del beccarsi una denuncia per atti osceni in luogo pubblico!!! E voi cosa mi raccontate? Qual è il posto più strano dove l’avete fatto?!