
Non lo so dove cavolo sei, non so che stai facendo né con chi; e nel mio cuore vorrei non pensarti, vorrei non averti , vorrei non sentirti riecheggiare più nei miei pensieri. Eppure un’altro mi tocca, mi accarezza, mi bacia, mi sfiora ed io chiudo gli occhi. La tua immagine comincia ad oscillarmi davanti, nel buio dei miei pensieri; sogno che quelle siano le tue mani, le tue labbra, i tuoi dolci respiri lì, accerchiata da quel gelo di solitudine che mi avvolge mentre il calore dell’amore che provo ancora per te è l’unica cosa che mi riscalda. E quelle mani estranee e sconosciute scorrono sul mio corpo.
La sua lingua bagna la mia pelle, la sua bocca risucchia i miei lobi mentre le sue dita affondano in me sempre più in fondo.
La scollatura della mia camicia si allarga sempre di più, mentre bottone dopo bottone saltano inibizioni e falsi pudori; e più me ne frego di chi muove le mie lenzuola e più i miei gesti perdono il controllo. Mi prende, mi sbatte, mi invade; mi blocca i polsi ed io comincio a sognare, a sognare di te.
Quei sospiri e quei gemiti sono un delitto sulla mia carne che a lui apre falsamente le mie gambe ma non le porte dell’anima;
La sua lingua bagna la mia pelle, la sua bocca risucchia i miei lobi mentre le sue dita affondano in me sempre più in fondo.
La scollatura della mia camicia si allarga sempre di più, mentre bottone dopo bottone saltano inibizioni e falsi pudori; e più me ne frego di chi muove le mie lenzuola e più i miei gesti perdono il controllo. Mi prende, mi sbatte, mi invade; mi blocca i polsi ed io comincio a sognare, a sognare di te.
Quei sospiri e quei gemiti sono un delitto sulla mia carne che a lui apre falsamente le mie gambe ma non le porte dell’anima;
e tutto sembra scivolare tranquillamente via, sulle mie curve calde e impetuose che altro non aspettano che lui vada via in attesa del tuo ritorno.