domenica 18 gennaio 2009

Benigni secondo Me



Non chiedetemi come mai dopo tanti post ironici e culturalmente poco ortodossi, mi sia lanciata in un testo più serioso…ma lasciatemi tuffare per poche righe nel magico mondo di Benigni. Questa non vuol essere una smielata esaltazione di un individuo che come me, come te, come tutti è fatto di neuroni,piastrine,ossa e muscoli…E’ piuttosto il ricordare a me stessa che nella vita c’è sempre qualcosa o qualcuno che prima o poi ti farà cambiare idea!
Da sempre sono fuggita a gambe levate dagli stretti e per nulla anatomici confini di collezioni, compilation e raccolte di autori, poeti, cantanti…non riuscivo mai ad ascoltare più di una canzone dello stesso cantante, non riuscivo a leggere consecutivamente romanzi di un medesimo autore nonostante questo o quello m’avessero affascinato..e cambiavo! (Devo confessare che ho lo stesso problema con i ragazzi,..se il tipo non mi stimola con cose sempre diverse…cambio;-) )
Poi ho conosciuto lui…con il suo fare goliardico, didatticamente giocoso, culturalmente intrepido e poeticamente sognatore! Non si può racchiudere tutto quello che è nel suo nome, né ridurre il spettacolare talento in poche righe come forse sto facendo io. C’è qualcosa di mistico in quest’uomo, ..guarda il mondo con gli occhi e con l’entusiasmo di un bambino, con la stessa ingenuità, con la medesima curiosità e,con la semplice spettacolarità che cela un volo di farfalle quando baciano un fiore e poi prendono il volo sfiorandone delicatamente i petali, trasforma il mondo in poesia. Dalle sue labbra sgorga l’inspiegabile amore per tutto quello che esiste e per tutto quello che quotidianamente ci circonda; con le sue parole delicatamente travolgenti tramuta il complesso in meravigliosamente semplice e il consueto in straordinariamente raro…e tutto con lui si veste di magia. Gli bastano un albero, un fiore, una rana…e fa sbocciare la vera e genuina bellezza e,come un’onda carica di passionale sensualità, si infrange sul corpo, negli occhi e sulle labbra della donna partorendo l’amore.
Basta sentire la sua bocca pronunciare “Come son belle le donne quando decidono di fare all’amore tra poco…Qui c’è un uomo innamorato di te, ma che vuoi perderti lo spettacolo di un uomo innamorato di te?” per farci sognare e ricordare quanto l’amore è bello nella sua unicità, nella sua semplicità, nella sua quotidianità. Abbandonando qualsiasi artificio retorico e letterale, a lui bastano poche parole e uno sguardo per incantare il mondo: ma voi vi siete mai soffermati a osservare il modo in cui Benigni guarda la moglie? Probabilmente è il sogno di tutte le donne o forse solo il mio, non lo so; la guarda come una dea tra le nuvole del paradiso, come il più prezioso corallo del fondale marino, come il più grande miracolo della sua vita! E’ sufficiente quello sguardo in cui l’incomprensibile diventa improvvisamente chiaro e tutto si fa limpido, etereo, intenso…”Trovami questa glicerina dai…se non me la trovi quella muore, proprio muore. Se muore lei per me tutta questa messa in scena del mondo che gira…possono pure smontare tutto e portar via, possono schiodare tutto, arrotolare tutto il cielo e caricarlo via su un camion col rimorchio…possono spengere sta luce che mi piace tanto, tanto. Lo sai perché mi piace tanto? Perché mi piace lei illuminata dalla luce del sole…tanto…possono portar via tutto da qui, questi tappeti, queste colonne, questi palazzi, la sabbia, il vento,le rane, i cocomeri maturi,la grandine, le sette del pomeriggio, maggio, giugno, luglio, il basilico, la api, il mare, le zucchine…le zucchine ”(Tratto dal film: La tigre e la neve).
Qualcuno, nel suo sconfinato bagaglio culturale, potrebbe citarmi Shakespeare, Baudelaire, Foscolo e tutti i grandi che con le loro poesie hanno costellato l’universo della letteratura italiana. Fortunatamente tale complesso e irrisolvibile confronto non sussiste perché in realtà quello di cui sto parlando non è un capostipite della cultura moderna piuttosto un retore che trasforma in versi orali tutto quello che il suo sguardo sfiora. Anche nei suoi film, a parer mio stravolge gli standard cinematografici…il Benigni attore è lo stesso Benigni che ti commuove sul palcoscenico di Siena recitando Dante. Secondo me la sua particolarità si cela nel fatto che lui non recita,…nel film lui si veste da oratore, da non improvvisato cantastorie sublimemente acculturato, da mattatore!
Il suo linguaggio, il suo atteggiamento, il suo temperamento non mutano..è come se portasse il palcoscenico teatrale sul set cinematografico arrivando con la sua spontanea istintività a toccare il cuore della gente! Il suo esser vate non trasuda aulica ed elitaria cultura; piuttosto scende tra le braccia del popolo per far provare alla gente quello che lui prova, per far vedere alla gente quello che lui vede, per trasmettere alla gente quello che di semplicisticamente bello si è persa della cultura italiana!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

ci sarà un motivo se qui c'è solo il mio commento???Bha...ely

Roberta ha detto...

Risp.Ely: Guarda che il primo pezzo della torre Eiffel è stato un chiodo...Hai visto poi cosa ne è venuto fuori?!?

Anonimo ha detto...

NON INTIENDO...TU ABLA ITALIAN.........:-)ELY

Anonimo ha detto...

Ciao Roberta, ho scoperto per caso il tuo blog..Complimenti per questo articolo, condivido tutte le tue parole, hai scritto delle cose bellissime! Roberto è un uomo meraviglioso, un Poeta, un Genio, un Maestro da seguire.. Vieni a trovarci nel nostro sito dedicato interamente a lui: www.unbenignidanobel.it ..Ti aspetto! Ciao da Silvia.

Roberta ha detto...

Risp. Silvia: Grazie mille! Bello il sito!